Biografia

Lucia Carradori ( La Pittrice camaleonte )

Lucia Carradori (Vigodarzere, (PD.) 1930 – Alessandria - 2013 ) è stata una pittrice italiana.

Biografia
La pittrice nasce a Vigodarzere, nelle campagne della provincia di Padova, figlia di Ernesto Zambolin e Maria Maddalena Squizzato, in una famiglia di umili origini. Lucia è la piu “vecchia” di 10 tra fratelli e sorelle.
Prima di continuare, occorre fare una doverosa precisazione: come si può facilmente dedurre, il vero nome della pittrice è Lucia Zambolin, ma per volere della stessa pittrice, una volta sposata, ha scelto di acquisire il cognome del marito Angelo Carradori in tutto e per tutto, anche per firmare le sue opere. L'impressione è come se l'artista abbia voluto accantonare il suo cognome, per dimenticare la sua triste infanzia. Come vedremo in seguito, la stravagante artista, molti anni dopo, cambierà di nuovo idea e firmerà le sue opere solo con il nome (Lucia) . Pochissimi quadri sono senza firma o firmati nella tela di dietro,come usavano fare a volte molti grandi artisti.
Lucia ha passato un'infanzia ed una adolescenza di stenti, dovendo accudire i fratelli più piccoli e addirittura molte volte umiliandosi facendo la carità.
Per questo motivo a malapena è riuscita a finire le scuole elementari.
Tuttavia, le doti di Lucia, superiori alla media riguardanti il disegno, non passarono inosservate alle maestre, tanto è vero che loro stesse le procurarono i materiali e i colori necessari per fare continuare la sua attività anche a casa. Tentarono addirittura di convincere (senza successo) il padre a farle frequentare un' accademia di belle arti a Padova.
Nei pochi ritagli di tempo libero che la squallida vita le offriva e durante la notte, l'infelice ragazzina si buttava a capofitto nei suoi colori e disegnava.. disegnava.. sempre di più e sempre meglio.
A tal proposito, si può affermare con certezza, che la futura artista, i suoi primi passi verso l'arte
li fece da sola e completamente da autodidatta!

Vita e carriera
Lucia volle cambiare vita, a 19 anni conobbe e si innamorò del suo futuro marito Angelo, un finanziere che si spostava sovente per il suo lavoro: perfetto per lei, la persona giusta al momento giusto. Non esitò un minuto al primo trasferimento di Angelo.. per “fuggire”con lui, con il disappunto dei genitori, destinazione San Salvatore Monferrato (AL), Piemonte.
Subito seguì il matrimonio e nacque la prima figlia (Mirella) all'ospedale di Alessandria.
La pittrice in seguito fece lavoretti extra per permettersi di acquistare tele, masoniti, compensati, pennelli, colori ad olio e a tempera, e potersi così finalmente esprimere dedicandosi alla sua passione: la pittura.
Negli anni a seguire frequentò diversi Circoli Culturali per pittori della provincia di Alessandria, dove conobbe molti artisti della zona.
Iniziarono così le prime piccole mostre in collettivo, nelle sale di alcuni Comuni, ma sopra tutto nelle famose mostre “ON THE ROAD”.
Proprio in una di queste mostre, il destino artistico della pittrice cambiò radicalmente nel giro di poco tempo; infatti le sue opere furono notate dal pittore “giramondo” Giovanni Balansino, che divenne ben presto il suo “Maestro” artistico.
Il Maestro (cosi l'ha sempre chiamato la pittrice in segno di rispetto e ammirazione) Giovanni Balansino rimase colpito dalla bravura di Lucia, ma sopra tutto dal modo in cui si destreggiava con facilità da uno stile di pittura all'altro, tanto è vero che in seguito le assegnò il simpatico soprannome della “pittrice camaleonte”.
La corrente artistica preferita dalla pittrice fu senza dubbio “l'arte Cristiana” con caratteristiche essenzialmente religiose. Si trovano tutt'ora donazioni di quadri in alcune Chiese di Alessandria.
Gli altri stili praticati da Lucia furono: il naïf naturalmente , l'espressionismo, l' impressionismo, il figurativo e, dopo gli insegnamenti del Maestro Giovanni Balansino, le nature morte e i paesaggi.
Dopo vari episodi di vita, presumibilmente nella norma, (mostre in varie gallerie del nord Italia, il cambio di lavoro del marito, l'acquisizione della terza Media in Scuola serale, la nascita del secondo figlio Diego dopo un breve cambio di residenza a Valenza Po) ..passarono gli anni 50. Nel 1961 la pittrice si trasferì definitivamente ad Alessandria.
La collaborazione con il Maestro Balansino (ormai anche grande amico di famiglia) continuò in armonia fino al punto che, il Maestro stesso, una volta appurato che la sua allieva aveva assimilato
le tecniche pittoriche anche dei paesaggi e delle nature morte, la convinse ad aprire ad Alessandria
una galleria d'arte permanente personale.
Questa galleria, tenuta aperta per circa 20 anni, diede molte soddisfazioni alla pittrice, sia in fatto di vendite che di notorietà.
Contemporaneamente alcuni quadri della pittrice furono esposti in gallerie d'arte di molte città;
Milano, Como, Bergamo, Pavia, Vigevano, Cuneo, Mondovì, Biella, Alba, Voghera, Tortona, Novara, Borgomanero, Casale Monferrato, Novi Ligure, Savona,Varazze, Imperia, Alassio, Portofino, Verona, Padova, Treviso, Rovereto, Iesolo, Parma, Bologna, Reggio Emilia, Firenze, Roma e altre..

Hanno detto di lei :
Di lei scrissero molti critici d'arte dell'epoca del calibro di Giorgio G. D'Ilario, Lino Lazzari, Elia Santoro, Leonardo Borgese etc.
 
Agli inizi degli anni 80, purtroppo una lunga serie di disavventure si accanirono sulla vita della pittrice. Mentre il figlio Diego svolgeva il servizio militare ed era quindi lontano da casa, dei ladri, approfittando della temporanea assenza anche di Lucia e di suo marito, svaligiarono nello stesso giorno sia la casa, dove rubarono tutti gli oggetti di valore, soldi, oro, ricordi affettivi etc..che la galleria, portando via quasi tutti i quadri.
Questo fu un colpo terribile per Lucia che ebbe un forte esaurimento nervoso con depressione che la costrinse al ricovero in ospedale. Da quel giorno non fu piu' la stessa persona, dovette assumere medicinali antidepressivi, lasciò la galleria d'arte e quasi non uscì più di casa. Contemporaneamente il Maestro Balansino terminò il suo rapporto di lavoro decennale con la galleria d' arte “La Maggiolina” di Alessandria, con la conseguenza che le visite in Alessandria (complice anche la depressione dell' allieva) , diminuirono rapidamente fino ad esaurirsi. Nonostante tutto Lucia continuò a dipingere quadri di ottima fattura, anche se non fece più mostre. Da quel momento firmò i suoi quadri solo con “ Lucia “, una firma a metà, spezzata, come la sua vita !
Gli anni a seguire furono segnati dall'improvvisa morte del Maestro Balansino nel 1986, da un grave attacco ischemico del marito nel 1987 e nel 1991 dalla morte per setticemia della figlia Mirella a soli 41 anni!
Il figlio Diego si sposò, ma continuò a seguire i genitori con l' aiuto dei servizi socio-sanitari competenti, controllandoli giornalmente.
Nel 1997 il marito di Lucia ebbe un secondo violento attacco ischemico che lo costrinse sulla sedia a rotelle e dopo poco tempo al ricovero in una casa di riposo perché la situazione divenne ingestibile al domicilio.
Lucia rimase sola a casa, ma sempre sotto controllo del figlio . Il suo tempo lo trascorse accanto al
suo amato marito (andava a trovarlo regolarmente più volte alla settimana)..e dipingendo, sempre quadri bellissimi.
La salute di Lucia col tempo peggiorò: alla depressione e altri malanni vari si aggiunsero una fibrillazione atriale cronica che la indebolì ulteriormente e una frattura alle vertebre a seguito di una caduta. Queste le diedero il colpo finale costringendola a letto per molto tempo.
Come se non bastasse, nel marzo 2007, il marito Angelo morì improvvisamente a seguito di una polmonite.
La pittrice si accorse, lucidamente, di non potercela fare più da sola e prese la decisione, subito dopo la morte del marito, di entrare in casa di riposo. Da quel giorno non dipinse più. Durante la degenza, le sue condizioni andarono inesorabilmente peggiorando e il 26 febbraio 2013, dopo una serie di polmoniti ab ingestis, morì all' ospedale di Alessandria